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Udinese-Juve, incrocio pericoloso

Ci sono partite che durano novanta minuti, ma ce ne sono altre che rimangono “vive” per giorni, settimane, addirittura anni. Udinese-Juventus è il classico esempio di come un incontro di calcio possa aprire dibattiti infiniti. Dalla...

Castellini Barbara

Ci sono partite che durano novanta minuti, ma ce ne sono altre che rimangono "vive" per giorni, settimane, addirittura anni. Udinese-Juventus è il classico esempio di come un incontro di calcio possa aprire dibattiti infiniti. Dalla vigilia del match al triplice fischio finale fiumi di parole investono una delle gare più attese dai supporters friulani.

Sospetti, complotti, torti arbitrali - sempre attuali - aleggiano ogni qualvolta l'Udinese stia per affrontare la Vecchia Signora. E in questo particolare momento dove la formazione di Andrea Stramaccioni si è trasformata in una sfortunatissima Cenerentola, la questione viene amplificata notevolmente. Anche perchè la storia racconta di "fattacci" difficili da digerire. Il gol non assegnato a Oliver Bierhoff al Delle Alpi (novembre 1997) dall'arbitro Cesari grida ancora vendetta, ma perchè non ricordare anche i due rigori assegnati in tre minuti da Tombolini nella stagione 1999-2000? O il rigore inesistente concesso da Braschi nella gara di ritorno dello spareggio Uefa (a cui si aggiunsero i sei minuti e più di recupero)? Ricordi che rimangono intatti a distanza di anni, fino ad arrivare al recente passato, dove magari non ci sono state decisioni eclatanti che hanno fatto gridare allo scandalo, ma direzioni di gara unilaterali (e non occorre specificare a favore di quale club bianconero).

Ma Udinese-Juventus è molto di più. E' la voglia di una piccola squadra di emergere al cospetto della più forte d'Italia, la voglia di conquistare la ribalta nazionale, di trasformarsi da giovane operaia ad artista del pallone. Riuscirci domani proprio contro questa Juventus appare come un'impresa titanica. Le assenze di Marchisio e Vidal non fanno rumore, rispetto alla ristrettissima rosa con la quale deve fare i conti Strama. Le soluzioni sono poche, le alternative ancora meno. E, come sempre davanti ad avversari di questo livello, ogni errore può trasformarsi in una condanna. Vietato commettere errori in area, vietato lasciare spazio ai tiratori scelti a disposizione di Massimiliano Allegri, vietato distrarsi dinanzi all'Apache & compagni.

Orgoglio e umiltà chiede ogni domenica Strama. Ingredienti che dovranno accompagnare i friulani anche domani dal primo al 95° minuto. Poi tutto può succedere, ma se lo spirito sarà quello ammirato a Napoli o Empoli, saranno solo applausi. Anche perchè il risultato conta sempre, certo, ma in gare come queste ci sono altri fattori che possono emozionare. E chi se la scorda, per esempio, l'arrampicata sulla rete della curva nord del Pampa Sosa?

 

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