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Udinese, prendi i 3 punti col Parma! Poi ci pensano Pozzo e Strama a ridestare la squadra

Come detto, la lotta salvezza vedrà combattere due squadre (Cesena e Cagliari) più quelle altre due che le stanno sopra (Atalanta e Chievo, che distano dalla penultima tre e cinque punti). Ma molto dipenderà anche dal Parma, come ripetiamo da...

Monica Valendino

Come detto, la lotta salvezza vedrà combattere due squadre (Cesena e Cagliari) più quelle altre due che le stanno sopra (Atalanta e Chievo, che distano dalla penultima tre e cinque punti). Ma molto dipenderà anche dal Parma, come ripetiamo da tempo. 

Oggi, a Udine, forse più per opportunismo e interessi personali che per reale obiettività, parlano di salvezza. Ma se Stramaccioni fa bene a dirlo perché deve ridestare una squadra che altrimenti pensa che i risultati arrivano per inerzia o solo perché ti chiami Udinese, gli altri (specie alcuni media) stanno un po' calcando troppo la mano su una situazione che è chiara.

In Friuli si attende solo che giustizia sul Parma venga fatta: tre punti non perché sono un regalo ambito, ma perché sono - come ripetiamo da giorni - il rispetto delle regole. Quelle che nessuno ai vertici del calcio vuole applicare. La semplice verità è che sia Figc sia Lega aspettano solo che il Parma non scenda in campo quattro volte per escluderla senza dover fare nulla. I rinvii? Presto tramutati in annullamento, in quanto il Parma almeno finché non viene decretato il fallimento non può trovare acquirenti. E anche quando ci saranno, comunque si salverà il marchio del club, ma il destino è segnato perché sono troppi e variegati i fornitori da pagare e le entrate da tv e sponsor non possono bastare a coprire nemmeno le trasferte come si è visto. Una ricapitalizzazione se si vuole almeno la B dovrà esser importante, ma per convincere grossi investitori (Barilla o Zanetti), serve trovare prima un piano di salvataggio serio. Che non c'è per il semplice motivo che finché non viene staccata la spina non si può intervenire. Un guazzabuglio che si rifà non solo su chi ha ridotto così il Parma, ma anche sui vertici federali che non vogliono perdere il posto: qualcuno si diverte almeno dimettere per dignità dopo aver consentito l'iscrizione defli emiliani al campionato.

Intanto come riporta la Gazzetta di Parma, deve essere molto chiara una cosa: poiché pende un ricorso per il fallimento presentato dal pubblico ministero di Parma, è chiaro che la Lega di A potrà assumere determinazioni e decisioni solo nell’ambito della procedura concorsuale. In altre parole, prima del 19 nessuna decisione è possibile». Lo ha detto ieri mattina Maurizio Beretta, presidente della Lega di serie A, ai microfoni di “Radio Anch’io Sport” su RadioUno in merito a quelli che potranno essere gli sviluppi futuri del campionato di serie A legati al caso Parma.

Di fatto così Beretta ammette che venerdì l'assemblea di Lega non deciderà nulla e questo potrebbe portare i giocatori del Parma a non voler scendere in campo nemmeno con l'Atalanta. E così via fino alla quarta volta, dopo di che i rinvii, termine usato per salvare il salvabile finora, verrà tramutato in un tuonante annullamento. E così giustizia non sarà fatta, ma almeno si capirà meglio che campionato sarà.

Da adesso la corsa alla salvezza pretende chiarezza ance per evitare che allibratori senza scrupoli alterino ulteriormente un torneo già falsato.

L'Udinese deve battersi in Lega per ottenere i tre punti non per sé, perché qui nessuno ha paura di retrocedere, ma perché deve far valere il senso di giustizia che il calcio deve darsi se vuole trovare ancora credibilità. Una volta che sarà fatta, sarà da cambiare la regola che vede dare i tre punti solo dopo che metà torneo è stato giocato. Se mai dovesse riscuotere un caso simile (non in a, ma nelle leghe minori sarà abbastanza comune, ne siamo certi), si deve far sì che tutti abbiano quei punti dovuti da un'esclusione perché altrimenti a ingiustizia si somma ingiustizia.

Poi, tornando al Friuli, a 31 punti a 4 dall'Inter, forse molti cambieranno toni. E sarà solo un bene per la squadra e per il futuro. Mettere paure, far vedere fantasmi da parte di chi ha solo interessi commerciali o disinteressi totali verso i colori bianconeri è il peggior modo per fare chiarezza. Poi ci penseranno Stramaccioni e Pozzo a ridestare i giocatori e a fargli capire che i punti non sono regali, ma vanno fatti sul campo non tanto perché professionisti,  ma perché  Udine non vuole essere più un trampolino di lancio e basta, ma un posto dove la maglia viene prima di tutto, prima del nome che ci sta dietro, prima dei procuratori.

"©Mondoudinese

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