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Zapata, sei gare per convincere tutti

L'attaccante colombiano è stato protagonista in chiaroscuro al Luigi Ferraris: prestazione eccellente sotto il profilo dell'impegno, mediocre dal punto di vista realizzativo. L'alibi dell'infortunio regge ancora?

Castellini Barbara

Diciamolo subito: la sconfitta di domenica con la Sampdoria non ci ha tolto il sonno. Certo, se l'Udinese avesse colto un risultato positivo avrebbe potuto rimanere davanti ai blucerchiati, dare continuità al successo con il Napoli e probabilmente chiudere con anticipo il discorso salvezza. Fortunatamente anche le dirette concorrenti (eccezion fatta appunto per il team di Vincenzo Montella) sono incappate in un weekend negativo e quindi la situazione, in termini di classifica, è rimasta pressoché invariata. Inoltre il risultato non è del tutto veritiero: gli episodi si sono abbattuti come fulmini sui friulani, che non sono stati in grado di reagire nel modo giusto. Ora, però, la squadra di Gigi De Canio deve rimettersi subito in carreggiata e la gara con il Chievo, in tal senso, appare proprio l'occasione giusta.

In particolare, potrebbe essere un'opportunità per Duvan Zapata di dimostrare che il suo fiuto con il gol non è desaparecido. Anche a Genova l'attaccante colombiano, un po' per sfortuna, un po' per imprecisione, non è riuscito a fare la differenza sottorete. Eppure la scorsa estate l'Udinese l'aveva acquisito (in prestito biennale) dal Napoli proprio per le sue straordinarie virtù realizzative. Straordinarie in merito ai minuti giocati. Ma le cose sono andate diversamente. Il sudamericano era partito con il piede giusto risultando subito decisivo, ma poi quel terribile infortunio subito al tendine del retto femorale della gamba destra che l'ha costretto a inizio ottobre a sottoporsi a intervento chirurgico ha frenato il suo exploit in bianconero. Dal rientro in campo a oggi sono già passati tre mesi (la prima convocazione dopo l'infortunio risale alla gara con l'Atalanta del 6 gennaio), ma la sensazione è che il giocatore non sia ancora al top. Strascichi fisici? O questione mentale? Difficile rispondere.

Il suo bottino personale non è, comunque, da buttare: sei reti in 20 presenze (ma solo tre di queste hanno fruttato punti, ovvero quelle siglate a Bologna, Empoli e Sassuolo). Nelle prossime giornate il nazionale colombiano potrebbe porsi l'obiettivo di raggiungere la doppia cifra: tra Chievo, Fiorentina, Inter, Torino, Atalanta e Carpi le occasioni non mancano. Ma ci vorrà la giusta determinazione e quella convinzione che alle volte sembra essere mancata a Duvan. Sicuramente l'infortunio, sommato alla stagione storta dei bianconeri, non ha aiutato il giocatore. Tutti, anche i più "sponsorizzati", hanno fatto fatica a emergere quest'anno. Ma da un giocatore che arriva da una piazza importante come quella di Napoli è lecito aspettarsi di più. Anche perché è presumibile che Zapata diventi il perno offensivo di riferimento per la prossima stagione. Una stagione che l'Udinese non dovrà fallire, dopo tre anni di magra. L'ultima fetta di campionato, infatti, dovrà servire ai bianconeri non solo per archiviare definitivamente la salvezza, ma anche per individuare i punti di partenza per il futuro. Un altro anno di "azzardi" sarebbe proprio da evitare...

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