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Attentato a Barcellona, 13 morti. Il racconto di due ragazze di Udine

Castellini Barbara

Alessandra ed Elisa sono in vacanza nella capitale catalana e alloggiano proprio sulla Rambla, dove oggi pomeriggio un furgone bianco si è scagliato sulla folla. Dovrebbero rientrare in Friuli domani, ma c'è molta incertezza

Tredici morti, 80 feriti di cui 15 gravi: è il bilancio aggiornato dell'attentato avvenuto poco dopo le 17 di oggi sulla Rambla, il famosissimo corso centrale di Barcellona. Un furgone bianco si è scagliato sulla folla, per lo più turisti, secondo una dinamica già tristemente nota in altri attentati di matrice islamica. La Farnesina è ancora al lavoro per l'individuazione di eventuali connazionali tra le persone coinvolte, mentre l'Europa, per l'ennesima volta, assiste inorridita a un'altra tragedia che colpisce civili e innocenti. La redazione di MondoUdinese.it in serata ha raggiunto telefonicamente Alessandra ed Elisa, due trentenni di Udine, in vacanza in Catalogna. Ecco la loro triste testimonianza.

"L'abbiamo scampata per un pelo - raccontano -. Eravamo lì alle 16.40, poco prima dell'attentato. Avevamo pranzato proprio sulla Rambla e siamo state per più di un'ora

sedute al ristorante fino alle 15 circa. Dopo ci siamo spostate per fare un po' di shopping tra le tipiche bancarelle che ci sono lungo la Rambla. Alle 17.30 saremmo dovute essere a Parco Güell, da tutt'altra parte della città e, dunque, alle 16.40 ci siamo avviate per prendere la metro in Plaza Catalunya. Siamo arrivate a Parco Güell alle 16.55 e quando siamo uscite dalla metro abbiamo trovato una schiera di poliziotti, di ambulanze, abbiamo sentito sirene ovunque,... Non sapendo bene cosa fosse successo abbiamo pensato a un incidente. Poco dopo abbiamo appreso la notizia dell'attentato e ci siamo informate di quanto accaduto. In pochi minuti la città ha cambiato volto. Ora Barcellona è completamente blindata. Fino alle 22.30 circa ci siamo fermate in zona Parco Güell, visto che il personale dell'hotel dove alloggiamo, ci ha proibito di rientrare, perchè la polizia ha dato indicazioni di tenere le persone lontano dalla Rambla. Noi, infatti, abbiamo prenotato in un albergo a tre minuti da Plaza Catalunya, in piena "zona rossa". Alle 23 circa ci è arrivato l'ok per poter rientrare. Siamo riuscite a trovare un taxi, ma è stato molto complicato raggiungere l'hotel. Fortunatamente ora la situazione si è calmata, ma c'è un'atmosfera davvero surreale... Città vuota, deserta, irriconoscibile".

Il rientro in Italia di Alessandra ed Elisa era inizialmente previsto per domani, con il volo delle 19.10, ma ora tutto è incerto. "Essendo alloggiate nella zona rossa non sappiamo se domani potremo uscire o se saremo bloccate qui - prosegue Alessandra -. Per il momento non ci si può muovere. Per arrivare all'aeroporto dovremmo prendere la metro, ma al momento non sappiamo se la riapriranno... Qualora riuscissimo ad arrivare in aeroporto, poi, ci attenderanno ovviamente controlli molto più scrupolosi, visto quello che è successo... Prima, tra l'altro, abbiamo letto che il governo spagnolo ha disposto la chiusura di tutte le vie di accesso al Paese in entrata e in uscita. Spero che per domani sera la situazione si sia calmata. Vedremo".