La panchina di Francesco Guidolin il primo febbraio 2014 scricchiolava e già i nomi per sostituirlo iniziavano a circolare. Una gara decisiva quella dei bianconeri al Dall?Ara, reduci da quattro sconfitte consecutive. Un altro ko avrebbe significato il doversi preoccupare seriamente di non retrocedere. Ma Francesco aveva in serbo una sorpresa e al primo minuto lanciò un giovanissimo Scuffet che poi si rivelò l’uomo chiave della gara assieme a Di Natale e Nico Lopez che regalarono al tecnico la svolta per la salvezza.
SENZA I NUOVI — Il Bologna non può schierare i nuovi acquisti arruolati in extremis (Friberg è in tribuna, Ibson deve arrivare dal Brasile), Ballardini ritrova Kone che all’inizio viene impiegato sulla trequarti al fianco di Diamanti per una trazione più offensivo ma presto, vedendo la superiorità dell’Udinese in mezzo al campo, il greco viene richiamato in mediana. Guidolin ritrova Basta, Domizzi e Di Natale titolari e all’ultimo momento deve rinunciare a Brkic che s’infortuna nel riscaldamento e al suo posto gioca, debuttante assoluto, Simone Scuffet, azzurrino dell’Under 17. L’Udinese passa all’improvviso dopo 15′, su un campanile di Danilo diretto in area a Lazzari che stoppa e quando fa per girarsi viene travolto alle spalle da un intervento scomposto e inutile di Pazienza. Per l’arbitro ci sono gli estremi del rigore che Di Natale trasforma con un rasoterra angolato alla destra di Curci. Il Bologna prova a reagire ma Diamanti, al solito catalizzatore di tutti i palloni, non trova i suoi spazi e tutto il suo potenziale lo esaurisce con una punizione centrale che non spaventa Scuffet. Nel secondo tempo i padroni di casa accentuano la pressione ma non trovano mai lo specchio della porta. Ballardini due volte cambia sistema con gli innesti in corsa ma al massimo il Bologna produce mischie aperte.
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