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Murillo: salvo il Granada e poi penso all’Inter

Jeison Murillo parla già da giocatore dell’Inter. Finora aveva risposto a qualche domanda sul suo futuro ai media colombiani, mentre stavolta, con l’ok dell’ufficio stampa del Granada, ha spiegato al Corriere dello Sport-Stadio la sua...

Monica Valendino

Jeison Murillo parla già da giocatore dell’Inter. Finora aveva risposto a qualche domanda sul suo futuro ai media colombiani, mentre stavolta, con l’ok dell’ufficio stampa del Granada, ha spiegato al Corriere dello Sport-Stadio la sua scelta e ci ha svelato i suoi sogni. Il difensore ventiduenne, che con abilità il ds Ausilio ha strappato alla concorrenza pagandolo 8 milioni più 2 di bonus (affare chiuso a gennaio con il patron degli spagnoli, Pozzo; arriverà a Milano in estate), è un ragazzo con le idee chiare e un desiderio fermo: vincere il primo trofeo della carriera con la maglia nerazzurra. Prima di salutare la Liga però intende centrare una difficile salvezza con il Granada e, adesso che ha risolto il problema al piede che lo ha tenuto fuori per oltre due mesi, è convinto di poter dare un contributo importante alla “causa”.

Murillo, come sta? Si sente di tranquillizzare i tifosi dell’Inter riguardo alle sue condizioni fisiche?

«Venivo da una lesione a un dito del piede (a metà dicembre l’ultima gara giocata, ndr) e ho perso più di un mese. Il dolore se n’è andato, ma fisicamente ero un po’ a corto di preparazione. Sabato scorso contro il Barcellona ero in panchina e sto lavorando con il gruppo da un paio di settimane».

Il Granada riuscirà a salvarsi?

«La nostra stagione finora è stata difficile per molti motivi: abbiamo avuto tanti infortuni importanti e i risultati non sono stati quelli sperati complice anche la sfortuna. Io però credo nelle nostre possibilità e sono convinto che lavorando tanto ce la faremo».

Che tipo di campionato è la Liga?

«Molto competitivo e il livello è elevato. Le grandi sono davvero grandi e certe partite per i difensori sono complicate».

Più difficile marcare Cristiano Ronaldo o Messi?

«Di giocatori difficili da marcare ce ne sono in ogni partita».

Più forte CR7 o la Pulce?

«Impossibile scegliere perché sono due giocatori troppo diversi. Ronaldo è fisicamente forte e ti mette in difficoltà con la tecnica e la forza. Messi magari a lungo non appare in una partita, poi di colpo quando ha il pallone fa la differenza usando tutti e due i piedi».

Chi vincerà la Liga?

«Guardando la classifica impossibile fare un pronostico adesso. Dico l’Atletico Madrid perché ha vinto lo scorso anno. Solo per questo però, perché può succedere di tutto».

Murillo in quale ruolo ha iniziato a giocare?

«Sono sempre stato difensore. Centrale o terzino. La mia prima squadra è stato l’Atletico Sanin, la formazione del mio quartiere, e poi sono andato nel Deportivo Calì. In famiglia ho anche un fratello, che si chiama Junior, che gioca attaccante in una squadra qui vicino a Granada»

Perché ha scelto l’Inter?

«Perché mi aiuterà a crescere, a migliorare e perché l’Inter ha un nome e una storia fantastica alle spalle. Un club così è il sogno di qualsiasi giocatore».

Per i colombiani, poi, l’Inter non è una squadra qualsiasi: Corboda è stato uno degli eroi del triplete e in nerazzurro è rimasto 13 stagioni disputando 455 partite.

«Cordoba e Yepes sono i due miti con cui sono cresciuto. Cordoba ha fatto la storia del calcio colombiano e ho avuto il piacere di conoscerlo qualche mese fa quando è venuto a trovare la nazionale».

Nell’Inter invece c’è ancora Guarin.

«Giochiamo insieme nella Seleccion e lo conosco bene. Averlo come compagno anche nel club sarà il massimo perché è una grande persona e per di più sta disputando un campionato fantastico. Che gol ha segnato contro il Celtic...».

"Tratto dal Corriere dello Sport

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