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Watford – Stoke City 1-2 : scossa tardiva e i Potters espugnano il “Vic”

Prova incolore degli Hornets che risentono dei bagordi e dell'acido lattico (e dell'acido lattico da bagordi) in seguito all'impresa di FA Cup di sei giorni fa e subiscono da uno Stoke City pimpante e ben messo in campo la terza sconfitta...

Jacopo Bravi

Il 24 aprile è ancora troppo lontano per essere usato come alibi. La qualificazione alla semifinale di FA Cup, conquistata una settimana fa all'Emirates contro l'Arsenal, è qualcosa di gigantesco, impensabile da queste parti del Regno Unito ad inizio stagione. C'è però un campionato da concludere nel migliore dei modi e quello di quest'oggi non è di certo stata la maniera più consona di presentarsi davanti al proprio pubblico dopo l'impresa nella tana dei Gunners.

Inutile nasconderlo quindi, ma le fatiche (e le gioie) di coppa si fanno sentire nelle gambe e nella testa degli Hornets che per tutta la prima frazione di gioco rimangono costantemente in balia degli avversari. Nel DNA dello Stoke City c'è la ripartenza in contropiede e la coriaceità difensiva. Nei primi quarantacinque minuti di gara gli uomini di Mark Hughes interpretano alla perfezione questi due concetti che portano al gol del vantaggio siglato dall'eterno ragazzino Jonathan Walters e al raddoppio, però annullato, dell'ex Inter Marko Arnautovic. I Potters soffrono poco e le uniche, sparute avvisaglie del Watford arrivano da un sinistro alto di Jurado e da un destro basso e innocuo di Ighalo che Butland sventa senza troppi patemi.

La mediana Suarez-Behrami disegnata da Sanchez Flores è disattenta e fa fatica ad impostare. Il duo spesso e volentieri si fa prendere alle spalle dalla velocità di Afellay e dalla prorompenza fisica di Imbula. Nyom, a cui è stata affidata la marcatura a uomo di Arnautovic, è disorientato e falloso mentre Joselu, che spazia su tutto l'arco d'attacco dello Stoke in tandem con Walters, ammattisce Britos e Cathcart non dando loro punti di riferimento. Vicarage Road è più silenzioso del solito non fosse per i tanti sostenitori Potters scesi a Londra dallo Staffordshire che incitano a gran voce i propri beniamini. All'intervallo le squadre rientrano negli spogliatoi sul parziale di 0 a 1.

La giornataccia del Watford è tutta nel rilancio sbilenco di Heurelho Gomes che, non arrivando nemmeno a metacampo, incontra il destro di Walter. L'autore del vantaggio imbecca splendidamente Joselu che con un pallonetto facile facile supera l'estremo difensore di casa e fa 0-2 al minuto 51. Qualche giro di orologio più tardi, l'ex attaccante dell'Hannover ha sulla testa la palla del definitivo k.o. ma la sua inzuccata è debole e centrale. Flores prova le carte Amrabat e Guedioura al posto degli ectoplasmi di Jurado e Behrami. Il filo conduttore del match non cambia, i due innesti portano sicuramente vigore ma la staticità complessiva dell'undici in maglia giallonera domina sulla voglia di recuperare lo svantaggio. Ikechi Anya sostituisce Nathan Ake e si porta in campo il defibrillatore: è una sua azione personale sull'out di sinistra a regalare la gioia del gol al solito Troy Deeney il quale è abile di testa a convertire in rete l'assist del terzino scozzese. Mancano 4 minuti più recupero e il cronometro corre inesorabile.

Lo Stoke City passa 2-1 al Vicarage Road e si avvicina prepotentemente ai posti validi per l'Europa, distanti ora solo quattro punti. Terza sconfitta consecutiva per il Watford che precipita al quattordicesimo posto della graduatoria. Il cuscinetto di dodici punti dalla zona retrocessione sembra ancora abbastanza comodo ma mancano ancora otto partite al termine della stagione e in un campionato imprevedibile come quello inglese non bisogna mai abbassare la soglia di attenzione.

(foto: www.theguardian.com)

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