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Notizie Udinese | Simone Pafundi, classe a servizio del gol: la sua storia

Pafundi
Il talentino bianconero ieri ha debuttato con la maglia della Nazionale italiana. Scopriamo insieme chi è la stellina del vivaio friulano

Redazione

Il classe 2006 Simone Pafundi ottiene un altro record. Dopo esser stato il calciatore più giovane ad esordire in Serie A all’età di 16 anni, 2 mesi e 10 giorni, è diventato il terzo calciatore più giovane a esordire con la maglia della nostra nazionale (16 anni, 8 mesi e 2 giorni), alle spalle di Rodolfo Gavinelli (16 anni e 98 giorni nel 1911) e Renzo de Vecchi (16 anni e 113 giorni nel 1910) che detiene il record assoluto. Nell’amichevole di ieri sera l’Italia di Roberto Mancini ha affrontato l’Albania vincendo 3-1 e il nostro ct ha concesso al giovane italiano 5 minuti che non dimenticherà mai.

Ma chi è Simone Pafundi? È nato il 14 marzo del 2006, anno in cui gli azzurri hanno alzato al cielo la nostra ultima Coppa del Mondo a Berlino. Per la precisione a Monfalcone, in provincia di Gorizia, dove ha iniziato ad affacciarsi con il mondo del calcio con la squadra locale. Poi è passato nel 2014 nel settore giovanile dell’Udinese, dove fa tutto la trafila fino ad arrivare, lo scorso 22 maggio, al debutto con la prima squadra nella gara vinta per 4-0 contro la Salernitana.

Pafundi: la stellina che fa sognare Udine

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Il giocatore bianconero, come visto soprattutto durante il ritiro di Lienz, è un centrocampista offensivo. Pafundi è abile sia tra le linee, alle spalle del centrocampo avversario, ma anche partendo dall’esterno per accentrarsi per provare il tiro in porta o un dialogo nello stretto con i compagni. È un mancino naturale dotato di grande tecnica, agilità e velocità. La sua rapidità nei movimenti e abilità palla al piede gli permettono di dribblare il suo diretto avversario per creare superiorità numerica. Proprio per le sue caratteristiche studia Messi, ma osserva anche i giocatori presenti in casa, a partire da Pereyra e Deulofeu. Ha esordito in Serie A la sorsa stagione, grazie a Gabriele Cioffi, che ha creduto in lui e gli ha dato questa opportunità. L’ex allenatore del Verona lo ha sempre incoraggiato e osservato in allenamento e Pafundi ne aveva parlato così. “Il mister mi sgrida in un primo momento, ma poi mi prende in disparte e mi corregge qualcosina. È un grande uomo, non si accontenta mai”. Ha bruciato tutte le tappe, oltre che per le sue qualità anche per i valori che gli ha trasmesso la sua famiglia. Riceve sempre il supporto dei suoi genitori e anche di suo fratello Andrea, classe 2004 e compagno di squadra nella Primavera dell’Udinese. Che sia un predestinato o meno solo il tempo c’è lo può dire, ma Pafundi non si pone limiti ed è giusto sognare vista la giovane età, d’altronde ha solo 16 anni e potrà essere il futuro dell’Udinese e perché no anche della nostra nazionale.  Cambiando rapidamente discorso, non perdere tutte le dichiarazioni del bomber portoghese Beto. Il racconto di tutta la sua carriera <<<