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Notizie Udinese – Campoccia: ”Ritorno dei tifosi? Non siamo soddisfatti”

Dacia Arena

Il vicepresidente bianconero Stefano Campoccia è intervenuto ai microfoni di Udinese Tv: ecco le sue dichiarazioni

Redazione

L'Udinese continua la preparazione in vista della prossima stagione. I bianconeri esordiranno contro la Vecchia Signora alla Dacia Arena. Dopo circa un anno e mezzo, i tifosi potranno tornare a sostenere la squadra da vicino. Questo può rappresentare un'arma in più a disposizione dei ragazzi di Gotti. Il vicepresidente dei friulani Stefano Campoccia è intervenuto ai microfoni del canale ufficiale del club per parlare proprio del ritorno del pubblico negli stadi. Queste le sue dichiarazioni.

Ritorno del pubblico

Il decreto in vigore non ci soddisfa per niente: si fa riferimento al 50% della capienza degli stadi in zona bianca, ma è legato a un protocollo del Cts che limita la capienza nel rispetto del distanziamento interpersonale di un metro. Questa distanza non consente effettivamente di riempire gli stadi al 50%, ma solo al 25-30%. Questa è l’Italia che non vuole tornare a vincere, l’Italia dove poco interessa se ci sono cavilli in questa complessa e confusa normativa. Il presidente Figc Gravina ha inviato una nota al Premier, al Ministro della Salute e al Ministro dello Sport in cui si fa presente questa tematica. Sembra che oggi sia arrivata dal Cts la richiesta di modificare il protocollo che consenta la disposizione degli spettatori a scacchiera, con capienza 50% e un distanziamento dunque legato a questa configurazione. Nei prossimi giorni il Governo dovrebbe emanare un provvedimento sulle infrastrutture e uno sui trasporti. Il tema degli stadi dovrebbe rientrare almeno in uno di questi per giungere a una soluzione felice in tempi rapidi. Si è mossa anche la politica in Parlamento presentando degli emendamenti sul decreto, ma questo come è noto purtroppo allunga i tempi. È incomprensibile questa scarsa propensione a prendersi le responsabilità che spettano''.

Calcio in crisi

''Il calcio è in gravissima crisi a causa della pandemia. Non credo ci sia alcun settore dell’economia che abbia sofferto così tanto. Questo sport si basa molto sullo spettacolo e quindi vive moltissimo dei ricavi del pubblico. Abbiamo cercato di richiamare l’attenzione su questo tema ma questa attenzione finora non è arrivata. Per la prossima settimana abbiamo già convocato una nuova assemblea che dovrebbe essere uno spartiacque. Se non riceveremo ascolto, a quel punto il calcio dovrà trovare una nuova soluzione. Noi siamo contrari a forme di protesta come lo stop al campionato. Dobbiamo fare appello alla compostezza di tutti, sapendo però che se tra una settimana il Governo dovesse continuare a palleggiare tra un Ministero e l’altro il provvedimento, qualcosa dovremo fare. Il calcio ha diritto di ripartire come tanti altri settori dell’economia. L’Europeo è la dimostrazione che se si vuole si possono portare le persone allo stadio. Inoltre non è possibile che anche la Francia, che ha dimostrato una politica molto severa, accetti persone allo stadio come in Premier e in Liga. L’Italia è il fanalino di coda. Speriamo di portare a casa nei prossimi giorni il provvedimento che tutti ci attendiamo''. Nel frattempo, la società friulana è impegnata anche sul mercato. Ecco l'ultimo nome accostato ai bianconeri <<<