Daniele De Rossi, mister del Genoa, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Dazn dopo la vittoria contro l'Udinese.
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Udinese-Genoa | De Rossi nel post partita al Bluenergy: le parole
Su Norton-Cuffy
"Quando si gioca con cinque in campo e si hanno ragazzi così possenti sulle fasce, si cerca di utilizzarli lungo tutta l'ampiezza del terreno di gioco. Anche quando si rientra in area, è fondamentale che siano pronti a chiudere l'azione; non sono io a dirlo, ma prendo spunto da allenatori come Gasperini e altri che hanno ottenuto risultati straordinari negli ultimi anni. È un profilo ideale per questo tipo di squadra, con tali caratteristiche. Ha un potenziale incredibile che deve ancora esprimere. È un giovane curioso, è sempre alla ricerca di risposte e informazioni. È davvero una splendida scoperta, essendo del 2004. Questo potenziale e questa potenza necessitano di essere gestiti, e il nostro compito è aiutarlo a utilizzare queste qualità nel modo giusto. Prima ho sentito che citavate Bellanova e Cambiaso, anche loro sono ragazzi giovani, ma avendo giocato a lungo in questo schema, hanno maturato una consapevolezza e sanno come sfruttare al meglio questa forza straordinaria che anche lui potrà raggiungere rapidamente. "
Sulla partita e il momento del Genoa
"Nel primo tempo, secondo me, subito dopo il nostro gol, abbiamo indietreggiato troppo e abbiamo cominciato a difenderci. È una cosa che si può fare negli ultimi minuti, quando i punti sono importanti, ma in un periodo delicato come questo è naturale sentirsi un po' insicuri. Impareremo a riconoscere gli spazi anche quando la situazione è più tesa. A volte ci siamo abbassati, ma altre volte abbiamo gestito bene il possesso anche nel secondo tempo, creando alcune buone trame. Dopo aver superato la pressione, bisogna riuscire a far partire gli attaccanti, a giocare in profondità, a cercare gli spazi, perché è davvero cruciale; altrimenti, rischiamo di limitarci a un possesso sterile. Comunque, ci stiamo lavorando. È solo poco tempo che stiamo insieme e questi punti sono essenziali, perché spero di allontanarmi al più presto da quella zona di classifica per iniziare a esprimere un gioco che rispecchi di più il mio stile. Anche se quando si vincono queste partite e si ha una squadra che si comporta come una famiglia, vista la coesione che ho trovato in questo gruppo, va dato merito anche a chi l’ha assemblato e allenato finora. Vedere i ragazzi combattere e quelli che subentrano dare il massimo è davvero gratificante. E anche per quanto riguarda il riconoscere gli spazi e i momenti giusti, ci arriveremo. "
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