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Nel giorno in cui compiva 48 anni, Totò Di Natale ha concesso un'intervista nella quale ha parlato dell'Udinese e della Nazionale. Riguardo alla formazione di Runjaic, osserva che la mancanza di costanza è un problema: “Senza continuità non si può migliorare. È un peccato, perché la squadra è valida e ha il potenziale per raggiungere almeno 50 punti in classifica”. Sui tifosi, che hanno fischiato la squadra dopo la partita con il Cagliari, commenta: “A Udine, in dodici anni non ho mai riscontrato difficoltà. Comunque, ritengo che molto dipenda dai giocatori, sono loro che scendono in campo”. Parlando di Runjaic, che non parla ancora italiano, dice: “Rispondo con una domanda: quanti italiani ci sono attualmente in squadra? Ai miei tempi, c'erano sette-otto italiani e questo facilitava l’inserimento degli stranieri. Ora ce ne sono veramente pochi”.
In merito a Zaniolo, afferma: “Stiamo discutendo di un giocatore di valore che finora non ha soddisfatto le aspettative. Spero che possa migliorare per il suo bene e quello dell’Udinese. Deve sapere che in Friuli troverà l'ambiente giusto per rilanciarsi”. Riguardo al 'tradimento' di Thauvin, dice: “Non conosco i dettagli di come siano andate le cose, ma in situazioni del genere il desiderio di andarsene non è solo un sentire del giocatore, ma anche della società che lo lascia partire. È un peccato, perché Thauvin era un calciatore di qualità che avrebbe potuto concludere la sua carriera a Udine”.
Per quanto riguarda la Nazionale:“Capisco la preoccupazione delle persone, tuttavia ritengo che il calcio dovrebbe restare separato dalla politica. È giusto giocare, e se qualcuno non si sente di andare allo stadio, è una scelta che va rispettata”. Crede nella possibilità di qualificazione dell'Italia ai Mondiali: “Gattuso ha iniziato bene, facciamo tutti il tifo per lui e per i ragazzi”. Attualmente, il suo calcio è in forza alla Scafatese: “Pietro Fusco, un mio ex compagno di squadra all’Empoli, mi ha presentato il presidente; ci siamo trovati in sintonia e cerco di dare il mio supporto. Era da anni che non tornavo nelle zone della mia infanzia, qui nel sud il calcio ha un altro sapore; per una partita di serie D ci possono essere 3-4 mila spettatori”.
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