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Superlega, parla il patron dell’Udinese: “Vi spiego perché hanno sbagliato”

Superlega, parla il patron dell’Udinese: “Vi spiego perché hanno sbagliato”

Le parole del presidente dell'Udinese, Giampaolo Pozzo, sulla sua avventura nel friuli e sulla stagione in generale

Redazione

In occasione dei suoi 80 anni il presidente dell'Udinese, Giampaolo Pozzo, è intervenuto ai microfoni del Corriere della Sera per parlare della sua grande avventura nel mondo del calcio. Sport che gli ha dato grandi soddisfazioni non solo in Serie A ma anche all'estero. Nel corso di questa chiacchierata, il numero uno dei friulani ha detto anche la sua sulla Superlega e come mai sarebbe stata una pessima rivoluzione per il calcio: "Ho portato al club i concetti industriali, e di vita, nei quali credo. Per qualsiasi azienda la regola è sempre la stessa: andare d'accordo. Questo vale per il lavoro per la famiglia, altrimenti prima o poi si finisce male. Il calcio è l'hobby preferito dalla mia famiglia. C'è chi si sfa a golf o a bocce, noi invece siamo sempre stati attirati dalla sofferenza e dal piacere che dà questo sport".

Sulle avventure all'estero

"Insieme a mio figlio decidemmo di comprare anche il Granada che stava in Serie C spagnola. Fu un'occasione da non perdere. In poco tempo lo riportammo subito ai piani alti, dopodiché lo abbiamo rivenduto. Ci è piaciuta l'esperienza, così abbiamo continuato a guardarci intorno e abbiamo rilevato il titolo del Watford. Questo ha spinto mio figlio a trasferirsi a Londra. In Inghilterra sono più lineari e c'è meno politica. Decidono senza dividersi. Basti pensare alla Superlega, subito dopo i problemi hanno chiuso la storia. Qui da noi si sta ancora discutendo. Il calcio è fatto di vittorie e di sconfitte. C'è bisogno dei vinti e dei vincitori, da soli i club non esisterebbero. L'errore della Superlega sta nel fatto che le 12 fondatrici non avrebbero più conosciuto sconfitta. Scegliendo contro quali avversario giocare ogni volta".

Sullo stadio

In conclusione il patron dell'Udinese ha anche parlato della nascita della Dacia Arena: "Non eravamo in cerca dell'affare, voleva solo dare alla gente la possibilità di vedere le partite in maniera decente. Prima c'era la pista che rubava trenta metri. Abbiamo apportato delle migliorie, copertura compresa vista che Udine è una città piovosa".