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Euro U21: ecco come la Spagna ha lasciato gli spogliatoi del Dall’Ara

L'eredità che la FIGC vuole lasciare con il primo Europeo Under 21 organizzato in casa - un nuovo modo di tifare, di accogliere e di includere - sta diventando qualcosa di tangibile

Redazione

Lo spettacolo del Dall'Ara domenica sera, con lo stadio che ha applaudito l'inno della Spagna coprendo con un boato i primi accenni di fischi, e con le bandierine spagnole sventolate dal pubblico dei distinti, ha fatto colpo sulla squadra del ct De La Fuente e su tutta la delegazione. Prima di andarsene, gli avversari degli Azzurri hanno pulito il loro spogliatoio e hanno scritto «Grazie Bologna» sulla lavagna. Particolare di non poco conto, visto che avevano perso 3-1 dopo essere passati in vantaggio, e la delusione doveva essere cocente. Una sola risposta possibile al loro grande fair play: gracias España.

E' la dimostrazione che il rispetto genera rispetto, e che l'eredità che FIGC vuole lasciare con il primo Europeo Under 21 organizzato in casa - un nuovo modo di tifare, di accogliere e di includere - sta diventando qualcosa di tangibile. E di contagioso: nella tribuna dello stadio Friuli di Udine la delegazione danese ha prima cantato il suo inno poi, con lo stesso ardore, ha accompagnato l'inno tedesco. 

Oggi lo stadio Dall'Ara si prepara ad accogliere la Polonia, seconda avversaria dell'Italia, con un'altra serata indimenticabile: stadio pieno, ottomila bandiere polacche, una per ciascun posto del settore Distinti e l'invito a tutti a replicare quello che domenica sera ha emozionato i trentamila presenti al Dall'Ara e i quasi 6 milioni di telespettatori di RaiUno. E dunque un lungo applauso durante l'inno dei nostri avversari e bandiere della Polonia al vento nei distinti. Come direbbe Rocco Hunt, benvenuti in Italy.

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