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Giovani italiani alla riscossa: il caso del clivense Depaoli

VERONA, ITALY - APRIL 23:  Lucas Ariel Boye of Torino FC (front) competes for the ball with Fabio Depaoli of AC ChievoVerona during the Serie A match between AC ChievoVerona and FC Torino at Stadio Marc'Antonio Bentegodi on April 23, 2017 in Verona, Italy.  (Photo by Emilio Andreoli/Getty Images)

Il mercato nostrano offre più di qualche opportunità, ma solo le società attente e lungimiranti riescono a coglierle. ll trentino classe '97 è stato "blindato" dal Chievo per le prossime 5 stagioni

Castellini Barbara

"Non ci sono giovani italiani di talento". Quante volte abbiamo sentito allenatori, dirigenti, osservatori, procuratori pronunciare queste parole negli ultimi anni? Decisamente troppe. Soprattutto perchè la realtà sembra essere piuttosto diversa. Individuare un italiano di valore significa spesso compiere investimenti, in termini di tempo e di risorse, decisamente maggiori, ma i risultati prima o poi arrivano. E' il caso di Fabio Depaoli, centrocampista classe '97 originario di Riva del Garda (in provincia di Trento) e cresciuto calcisticamente a Verona, che dopo aver esordito in serie A lo scorso marzo con la maglia del Chievo, domenica è sceso in campo dal primo minuto (per la prima volta) contro il Torino. E la società di Luca Campedelli non ci ha pensato due volte a "blindare" il suo gioiellino, che proprio ieri ha firmato il suo primo contratto da professionista, assistito dal friulano Andrea Tavian di Football Capital. Un quinquennale che lo inserisce di diritto tra le giovani promesse made in Italy da tenere sott'occhio per i prossimi anni.

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