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Mister X: alla scoperta del Chievo

Mister X

A.D.R. tecnico Uefa B, alla scoperta dei segreti della squadra di Rolando Maran e di come fermarla

Redazione

MISTER X

BY A.D.R.

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Modulo 1- 4-3-1-2

Probabile formazione:

portiere: Sorrentino

difesa: Frey – Gamberini – Cesar - Gobbi

centrocampo: De Guzman – Radovanovic - Hetemaj

attacco:  Birsa - Meggiorini - Inglese

Pronti, andiamo a Verona il Chievo ci aspetta. L’allenatore è Rolando Maran, profondo conoscitore del calcio italiano dalle serie inferiori fino alla serie A dove ha esordito dopo una lunga “gavetta” (Cittadella-Brescia-Bari-Triestina-Vicenza-Varese) in serie A a 49 anni con il Catania. Cosa ci possiamo aspettare da Maran…la sua idea è di un calcio propositivo, atto all’aspetto offensivo dove la squadra è artefice della propria prestazione, dove l’aggressività è funzionale per l’esaltazione della qualità dei singoli. Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo…la serie A.

Il Chievo Verona non è una squadra che fa delle doti tecniche una propria virtù, bensì una squadra che conosce bene i propri limiti e che fa dell’intensità e della dedizione in campo la propria arma vincente.

Maran, infatti, può fare affidamento su giocatori rodati e di esperienza: i veneti sono la squadra con l’età media (31 anni nell’undici tipo) più alta del nostro campionato.

Fase offensiva

I clivensi si schierano solitamente con il 4-3-1-2.

In fase di costruzione i 4 difensori guadagnano campo pazientemente, aspettando l’attimo giusto per la verticalizzazione, mentre il mediano, Radovanovic, è sempre pronto ad offrire l’appoggio ai propri compagni.

Non è un caso che il serbo sia il giocatore del Chievo con il maggior numero di passaggi nei 90 minuti.

Questo dato però non ci deve trarre in inganno, Radovanovic infatti non è il regista della squadra, i palloni vengono smistati da altri giocatori, su tutti De Guzman e Birsa.

Su quest’ultimo ci sono da fare un paio di considerazioni.

Birsa è un elemento imprescindibile per il Chievo, essendo il giocatore con il tasso tecnico più elevato, centrocampista mancino di notevole duttilità e dotato di una possente struttura fisica, è in grado di ricoprire più ruoli dalla mediana in su che viene utilizzato come seconda punta o come regista, lo sloveno diventa il catalizzatore della manovra offensiva. Con la sua grande libertà di movimento svaria per tutta la metà campo avversaria, ricevendo palloni dai compagni e ricercando l’ultimo passaggio. Ma se la situazione lo richiede arretra la sua posizione e si trasforma in un vero e proprio regista, sa venire incontro per creare lo spazio in profondità per gli inserimenti dei centrocampisti. In realtà, si muove svariando nella trequarti offensiva senza dare punti di riferimento, attenzione perché è sempre pronto ad attirare il marcatore in una determinata zona per poi colpirlo alle spalle con determinanti passaggi filtranti molto pericolosi.

Il Chievo Verona è una squadra che esprime principi di gioco concreti: l’uso del rombo di centrocampo, che per sua natura è scaglionato (cioè disposto su più linee di gioco), sommato alla mobilità delle mezz’ali e del trequartista, elimina i punti di riferimento agli avversari e di conseguenza aumenta le soluzioni di passaggio del portatore, che avrà quindi maggiori possibilità di sviluppare il gioco in varie zone del campo.

La verticalizzazione è la parola che più rappresenta questa squadra, necessaria sia per conquistare spazio in avanti sia per rendersi pericolosa in zona gol.

Se gli avversari concedono le fasce, ecco allora che si cerca l’ampiezza con i terzini.

Da segnalare i movimenti delle due punte: spesso vediamo le due punte disporsi sulla stessa linea, una dietro l’altra: più delle volte, Birsa verticalizza su Meggiorini, Inglese con un contromovimento attacca la profondità aspettando la sponda del suo compagno di reparto…

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Fase difensiva

Anche in fase di non possesso palla solitamente Maran schiera i suoi con il 4-3-1-2, stretto e scaglionato.

La linea difensiva è bassa e si dispone a zona, pronta ad alzarsi o a scappare all’indietro a seconda che la palla sia coperta o scoperta, con i 2 centrali molto abili nel gioco aereo e Radovanovic che controlla la zona davanti alla difesa, mentre la mezz’ala lascia la propria posizione per uscire sul terzino destro avversario in possesso palla.

Il rombo di centrocampo grazie alla sua densità centrale, costringe gli avversari ad uscire sulle fasce, qui mezz’ala e terzino creano una catena laterale con l’intento di riconquistare palla e ripartire in contropiede.

Un’arma offensiva usata da Maran è il contropiede, motivo per il quale il trequartista e le 2 punte giocano sempre sopra la linea della palla

Il Chievo Verona è una squadra che sa perfettamente cosa fare, si adatta in base alla situazione di gioco in cui si trova.

In linea generale i giocatori hanno compiti di copertura ma se la situazione lo richiede si esce in pressing.

Il pressing viene quindi eseguito solo quando i clivensi sanno di avere buone opportunità di riconquistare la palla, ossia, a palla coperta o quando gli avversari si rinchiudono sulle catene laterali o fanno ripartire l’azione dal portiere.

Raggi X (considerazioni finali).

Arrivati alla 23^ giornata, Maran e i suoi si trovano a 28 punti, come l’Udinese, conquistati con la solidità difensiva e la sterilità offensiva che la contraddistingue ormai da anni.

Il Chievo infatti non è una squadra molto prolifica, tutt’altro, statisticamente con una media di 1.0 gol a partita è una delle  squadre che ha tirato meno in porta con soli 165 tiri di cui 75 in porta (Udinese 190 di cui 103 in porta), però va sottolineato che è una delle squadre che corre di più, in media percorre 108,307 Km complessivamente a gara.

La due punte con il minutaggio maggiore hanno realizzato solamente 4 gol, Birsa conduce la classifica marcatori interna con 4 reti.

La carenza di giocatori tecnici fa si che il Chievo sia una squadra prevedibile, preferisce infatti sviluppare e rifinire il gioco in maniera organizzata piuttosto che affidarsi ai duelli individuali, con il solo Birsa, come già detto, l’unico giocatore a cui viene data maggiore libertà di giocata.

Massima attenzione dal 75° al 90° minuto perché statisticamente, già visto contro la Lazio, ha colpito ben 8 volte, il Chievo ha le potenzialità di un “cobra”, è latente…. ma quando colpisce nel finale, è letale.

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