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Udinese, lo stadio continua a far discutere: scende in campo l’ex sindaco

Dacia Arena

L'Udinese continua a minacciare di lasciare la Dacia Arena se non verranno effettuate delle significative migliorie

Redazione

Negli ultimi giorni sono venuti alla luce alcuni problemi legati alla Dacia Arena. Persino lo stesso Udinese, club che occupa per la maggior parte del tempo l'impianto, aveva minacciato di smettere di adoperarlo se non saranno effettuate delle migliorie. A distanza di pochi mesi dalla ripresa dell'economia in seguito alla quarantena e ai problemi dovuti al coronavirus, nuovi problemi sembrano prendere piede nella città di Udine. Questo ha spinto anche l'ex sindaco dal 2008 al 2018, Furio Honsell, a scendere in campo per spronare chi di dovere. Questa è la sua nota sull'impianto di casa dei bianconeri:

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Il patrimonio monumentale

"Il Friuli di Udinese è un simbolo monumentale. Rappresenta l'efficacia dell'intesa tra due soggetti, pubblici e privati, che hanno come obiettivo il prestigio del proprio territorio. Nessun tipo di pronunciamento potrà mai togliere questo prestigio. Perciò, L'attuale amministrazione comunale di Udine, dovrebbe adoperarsi, per quanto le compete, affinché l'Udinese possa completare l'opera di riqualificazione delle zone ancora a grezzo sotto le gradinate. Così come previsto dalla legge Delrio. Rattrista molto invece vedere che, dopo aver rallentato tale processo senza motivazione fino quasi a fermarlo, a fronte di un pronunciamento dell'Anac che di fatto sprona il Comune proprio a perfezionare tale iter burocratico, si rischia che il club bianconero, esasperato, si trasferisca altrove".

Il futuro incerto

Tali problemi starebbero sempre di più spingendo il club verso l'utilizzo di un impianto alternativo: "Se ciò avvenisse sarebbe un durissimo colpo al prestigio della città che si dimostrerebbe incapace di ospitare una squadra di Serie A, cosa che tutte le altre città di pari dimensioni non osano nemmeno sognare. Sarebbe un pesante fallimento politico, sportivo, turistico ed economico. La questione del nome dello stadio è una non-questione perché il nome non solo non è mutato, ma solo grazie alla ristrutturazione avvenuta nel 2015 adesso è scolpito nella pietra invece che solo sulla carta".