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News Udinese – Zaniolo si racconta: l’intervista del numero 10

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L’attaccante dell’Udinese ha rilasciato un’intervista in cui ha raccontato alcuni episodi del suo passato che ora sono lontani
Lorenzo Focolari Redattore 

Niccolò riavvolgiamo il nastro a tre giorni fa. Cosa intendeva con quella celebrazione?

«Non c'era nulla di speciale. È successo naturalmente. La partita era molto intensa e in bilico, ed era fondamentale sbloccarla».

L'1-0 più conosciuto con il gol di Zaniolo è stato quello della finale di Conference League tra Roma e Feyenoord. Che ricordi hai di quella serata?

«È stata un'esperienza straordinaria. Alla vigilia, sentivamo la pressione della partita, la Roma non vinceva un trofeo da tempo. Quella partita ha rappresentato il culmine di una stagione intera. È stato uno dei momenti più belli della mia vita».

Con la Roma sembrava essere un nuovo inizio. Cosa è successo dopo?

Tutte le storie hanno un inizio e una conclusione. Lasciare Roma è stata un’esperienza molto dolorosa per me; le cose non sono terminate nel migliore dei modi, ma spero che col tempo le cose si sistemeranno. La mia compagna è di Roma e mio figlio è venuto al mondo lì».

Ci furono voci di incomprensioni con Mourinho.

«Assolutamente no, al contrario. Parlo ancora oggi con il mister e posso solo dire cose positive su di lui».

Ultimamente ha fatto molta autocritica riguardo alla sua esperienza con la Roma.

Ho commesso degli errori e li ho riconosciuti. Sono fasi della vita. A 18 anni sono passato dalla Primavera dell’Inter a un club di primo piano in Italia, ho segnato una doppietta in Champions League; non era semplice mantenere la lucidità».

Ha debuttato in Champions League prima che in Serie A, e al Bernabeu, tra l'altro.

«Non avrei mai pensato di essere convocato, ho scoperto la notizia la mattina prima di partire per Madrid. Di Francesco mi ha informato che avrei giocato il giorno stesso della partita. È stato meglio, così ho avuto poco tempo per riflettere. In campo affrontavo Sergio Ramos, Marcelo, Bale, Isco e Modric».

È arrivata presto anche la convocazione in Nazionale con Mancini, che la considerava una mezzala. Se oggi Runjiac le chiedesse di giocare in quel ruolo?

Lo farei. Un giocatore deve sempre essere disponibile per la squadra».