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Merci beaucoup monsieur Thereau

La vittoria con il Chievo ha messo in luce le qualità della formazione di Stefano Colantuono che è apparsa coesa e combattiva dal primo all'ultimo minuto. A fare la differenza Cyril Thereau, autentico protagonista nello stadio che per anni lo ha...

Castellini Barbara

Una cottura lenta, un insieme di aromi differenti da armonizzare e un piatto da presentare in maniera accattivante. Come un provetto chef Stefano Colantuono ha finalmente trovato la ricetta perfetta per l'indecifrabile Udinese. Ci sono voluti tre mesi per individuare il gusto di questa squadra, che non è ancora dolcissimo, ma nemmeno amaro come appariva fino a due domeniche fa. Il successo con la Sampdoria aveva addolcito la bocca dei tifosi bianconeri, ma è stata la vittoria con il Chievo ad aver davvero entusiasmato i palati degli intenditori.

Per la prima volta - sì, per la prima volta - si è vista davvero una squadra. Una squadra capace di tutto: di subire una rete rocambolesca come quella messa a segno da Alberto Paloschi (che si conferma bestia nera per la formazione friulana), di raddrizzare anche con un pizzico di fortuna la gara e addirittura di rimontare il risultato in avvio di ripresa con un ritrovatissimo Cyril Thereau. Ma è la reazione alla rete di Roberto Inglese, siglata "a freddo", nel momento in cui l'Udinese stava gestendo con ordine un vantaggio acquisito con merito, che ha fatto emergere la stoffa di questo variegato gruppo. Per la prima volta, il gol più che una "divertente casualità" è stato il frutto di un lavoro di squadra portato a termine con attenzione e bravura da ogni singolo giocatore. Come sempre c'è chi ha brillato di più, chi di meno: tra tutti, un plauso particolare lo merita senza dubbio il grande ex dell'incontro, Thereau. Dopo un avvio di campionato stentato e deludente, l'attaccante francese ha ritrovato lo smalto delle giornate migliori. Due gol (e mezzo) all'attivo nel "suo" Bentegodi dicono molto del passo in avanti, in termine di condizione fisica, compiuto dall'ex clivense.

Ma i tre punti conquistati a Verona non solo "ammorbidiscono" la critica e rasserenano l'ambiente - già particolarmente provato dalle brutte prestazioni delle precedenti giornate -, ma rappresentano anche il sale per la classifica, quell'elemento fondamentale per non perdere del tutto il gusto di un campionato che fin dall'inizio è apparso molto complicato. Con 18 punti, infatti, l'Udinese si affaccia agli ultimi tre impegni dell'anno (solare) decisamente con meno ansie. Anche perché si tratta di tre sfide piuttosto impegnative, a cominciare dalla trasferta a Firenze in programma domenica, che giungerà dopo il quarto turno eliminatorio di Coppa Italia di domani sera contro l'Atalanta. Settimana, dunque, intensa, che non consente pause né cali di tensione. Adesso che (finalmente) abbiamo riassaporato l'Udinese matura e succulenta, non vorremmo mica tornare al brodino insipido delle scorse settimane, no?

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