Il "Project Restart" della Premier League continua a destare vari dissensi. Il nodo resta sempre quello degli 8-10 stadi al massimo in cui concentrare le 92 gare rimanenti, portando così le squadre a giocare le ultime partite casalinghe della stagione in campo neutro. L'ultimo club a opporsi a questo scenario è il Watford, che sposa la linea di Brighton e Aston Villa sul pericolo di minare l'integrità del campionato, soprattutto per quanto riguarda la corsa salvezza. "Ci sono 20 diversi interessi che alle volte convergono ma più spesso ognuno pensa a tutelare se stesso - ha detto al 'Times' l'ad Scott Duxbury - Per questo ci sono alcuni club felici di sottoscrivere il Project Restart, perché hanno solo da guadagnarci in questo format che sarebbe compromesso. Ma almeno altri sei club, e io sospetto di più, sono preoccupati dagli effetti devastanti del giocare questo mini-campionato distorto in nove partite, e la Premier League ha il dovere di tenere in considerazione queste preoccupazioni".
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Premier League, anche il Watford contro la ripresa da giocare in campi neutri
"Almeno altri sei club sono preoccupati dagli effetti devastanti del giocare questo mini-campionato distorto in nove partite" ha detto al 'Times' l'ad Scott Duxbury
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