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FIGC, Gravina: “Non firmerò mai per il blocco campionati, che sia il Governo a imporcelo”

"Stop definitivo? Qualcuno me lo deve dire in modo chiaro e mi deve impedire di andare avanti"

Redazione

"Il piano B in caso di stop definitivo del calcio? Il mio senso di responsabilità mi porta ad avere un piano B, C, D. Ma  finché sarò Presidente della Figc, non firmerò mai per il blocco dei campionati, perché sarebbe la morte del calcio italiano". Lo ha dichiarato il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina nel corso del primo meeting online, virtuale, dell'Ascoli Calcio, alla presenza dei massimi dirigenti del club bianconero, rientrante nel format "Crescere insieme". "Io sto tutelando gli interessi di tutti, quindi, ripeto, mi rifiuto di mettere la firma ad un blocco totale, salvo condizioni oggettive, relative alla salute dei tesserati, allenatori, staff tecnici e addetti ai lavori, ma qualcuno me lo deve dire in modo chiaro e mi deve impedire di andare avanti" le parole di Gravina riportate sul sito della società marchigiana. "Vi immaginate quanti contenziosi dovremmo affrontare in caso di stop? Chi viene promosso? Chi retrocede? Quali diritti andremo a calpestare? Tutti invocano il blocco, lo faccia il Governo, ce lo imponga, io rispetterò sempre le regole. Con la chiusura totale il sistema perderebbe 700-800 milioni di euro, se si dovesse giocare a porte chiuse la perdita sarebbe di 300 milioni, se si ripartisse a porte aperte la perdita ammonterebbe a 100-150 milioni, anche se quest'ultima ipotesi non è percorribile. Siamo gli unici in Europa ad avere cento squadre professionistiche e non si possono più sostenere".

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