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Ex Udinese, Velazquez: “Un giorno mi piacerebbe tornare ad allenare in Italia, anche all’Udinese””

L'ex allenatore dell'Udinese, Julio Velazquez ha parlato della situazione attuale del calcio, della sua esperienza a Udine e del suo futuro

Redazione

L'ex allenatore dell'Udinese, Julio Velazquez attualmente alla guida del Vitoria Setubal squadra portoghese, ha parlato del momento del calcio mondiale nell'emergenza Coronavirus, della sua esperienza in Friuli e del suo futuro. Velazquez ha guidato l'Udinese nella stagione 2018 ma solo fino al mese di novembre, prima di essere esonerato a causa dello scarso rendimento della squadra bianconera. Queste le sue parole alla Tv ufficiale friulana: "Abbiamo iniziato ad allenarci 3 settimane fa. La situazione è molto particolare, ma dalla scorsa settimana abbiamo iniziato l'allenamento collettivo senza contrasti, lavoro tattico. Questa settimana abbiamo iniziato con situazioni più reali. In questo momento sembra che si possa riprendere il 4 giugno. Per capire la situazione bisogna essere molto bravi, il momento è particolare, pericoloso. Bisogna calibrare i carichi, i tempi di lavoro. Non si può stare in campo 3 ore. Io sono molto contento di come sta procedendo la mia squadra: sono tornati abbastanza bene dopo tanto tempo a casa. Adesso dobbiamo essere bravi a lavorare bene  ma piano. In Germania in 6 partite 8 infortuni, per questo è importante fare un buon lavoro per recuperare sia a livello mentale che fisico. Dopo tanto tempo a casa il rischio infortuni è alto".

La Quarantena

"Tutta in Portogallo, a Setubal. Mia moglie è rimasta a Madrid, doveva prendere l'aereo prima dell'ultima partita. Non è stato possibile, lei è rimasta là per una questione di responsabilità sociale. Non ci vediamo da 3 mesi, spero mi possa raggiungere presto. io sono rimasto qui solo, ma la situazione è così".

Vitoria Setubal

"Sono soddisfatto. Sono arrivato a novembre, in una situazione difficile, con la squadra in zona retrocessione. Ha il budget più basso della lega, ma è andato tutto bene. In questo momento siamo 12 punti sopra la zona retrocessione. Sono contento del gioco, dei ragazzi, dei tifosi. Essere con 12 punti sulla zona retrocessione è una gran cosa per questa realtà. Se si riprenderà il campionato potremo fare ancora bene, salire ancora di più in classifica".

L'esperienza a Udine

"Quando io sono arrivato a Udine conoscevo la realtà del club, ma dopo aver conosciuto tutti, posso solo parlare bene di quel club, di quella gente. Udine e l'Udinese.. posso solo parlare benissimo: il rapporto con tutti voi, i tifosi, i calciatori, è stato bellissimo. Purtroppo è stata molto breve l'esperienza, ma sono rimasto molto contento. Spero in un futuro di poter lavorare ancora in Italia e perchè no, in questo club. Non ho rimpianti. Tutti conoscete la realtà di quella stagione: avevamo trovato un calendario bruttissimo, puntavamo ad una salvezza presto, ma non siamo mai stati a rischio retrocessione, abbiamo proposto un buon gioco. Ma serviva tempo per fare un bel lavoro. Il calcio purtroppo è così, bisogna fare tesoro di tutte le esperienze. Spero di tornare in Italia, il vostro calcio mi piace moltissimo. Lavoro per questo, per avere altre esperienze in Italia in futuro e perché no, all'Udinese di nuovo".

Preparazione dopo il lungo stop

"A me non piace fare un lavoro analitico, ma adesso facciamo questo. La prima settimana si è lavorato molto a livello individuale, con anche un po' di tattica. La seconda settimana la base fisica era importante. Abbiamo molti calciatori brasiliani, con le famiglie là: è importante capire le situazioni emotive di quei ragazzi. E poi c'è la fase tattica. La cosa più importante è non incorrere in infortuni, soprattutto per la fiducia personale e lavorare molto a livello fisico e tattico, soprattutto con i contrasti di gioco".

Ricordo più bello a Udine

"Il ricordo più bello, la mia presentazione all'Udinese. La conferenza stampa di presentazione. Poi il debutto in A con il Parma in una partita abbastanza difficile che abbiamo pareggiato e stavamo per vincere. Un ricordo bellissimo. Per me debuttare in A è stato un ricordo bellissimo. Ma la presentazione come allenatore dell'Udinese e il saluto dei tifosi in strada è stato bellissimo. E poi ogni giorno vissuto lì: Udine è una città con gente che ha molto rispetto. Il rapporto è stato bellissimo con tutti. Non c'è un solo momento, ma tutta l'esperienza in Friuli è stata bellissima. Dopo 10 giorni che ero lì, tutti già erano molto carini con me e la mia famiglia".

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