Tesser: sono i giocatori a dover avere motivazioni

Sulle motivazioni dico che se l'Udinese è demotivata la colpa è solo della squadra: un calciatore non può essere demotivato quando gioca per uno stipendio, una città, una maglia. Nella rosa, poi, l'allenatore ci deve mettere del suo tenendo unito il gruppo. Ma il calciatore non può essere distratto per demotivazione. Si deve giocare col cuore. Noi allenatori abbiamo la nostra modalità di motivare il gruppo: è il nostro lavoro, è addirittura primario. Aggiungo che un calciatore deve avere motivazioni perché gioca per sé, ma prima di tutto per un popolo che mi segue e una società che mi paga. Per cui le motivazioni devono essere primarie per un calciatore.

Le statistiche sui gol penso che non siano cose da calcio, ma giornalistiche: a volte è casualità, se fosse sempre nei minuti finali allora il discorso sarebbe diverso, come paura o calo di concentrazione.

L'allenatore dev'essere psicologo per la motivazione. Ovviamente non è laureato in psicologia, però è il tecnico che deve parlare faccia a faccia con i giocatori. E non c'entra che uno come Stramaccioni non avendo giocato ad alti livelli non conosca certe dinamiche: Sacchi non ha mai giocato e ha fatto grandi cose. Lo psicologo può essere utile, ma nello staff è difficile da inserire. Comunque un motivatore professionista potrebbe servire, ma dev'essere inserito nella maniera giusta. Magari esternamente può lavorare per risolvere dove l'allenatore non arriva.

La prossima gara con la Samp è dura, inutile dirlo: è una squadra in salute, sta viaggiando a ritmi inaspettati, col Genoa è la sorpresa finora del campionato. Ma l'Udinese deve giocarsela con tutti, la Samp non è più forte, piuttosto è l'aspetto mentale delle due squadre che possono fare la differenza.

"Attilio Tesser

©Mondoudinese

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