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Udinese, ecco la fanzine degli Ultras 1995: Si arriva a tanto pur di “riprogrammare” dei tifosi

Foto Ultras Udinese 1995 in trasferta pagina FB

" il nostro mondo e un'idea di calcio, appassionato, libero e ribelle che inevitabilmente - è bene che tutti sappiano - finirà con noi."

Redazione

La fantine degli Ultras 1995 della Curva Nord dell'Udinese rimane ancora un punto di riferimento per molti tifosi.

Dura da oltre vent’anni, prima in trasferta e poi in casa, la tradizione di “On the Terraces”, la fanzine degli Ultras 1995. Parlare di “fanzine” nel 2020 può sembrare anacronistico, ma noi che siamo legati alle tradizioni portiamo avanti la tradizione di questo giornalino fotocopiato e autoprodotto, non perfetto come del resto non siamo perfetti noi, ma il cui contenuto rappresenta da sempre la voce del gruppo…o meglio, come dice lo stesso sottotitolo della fanzine, “storie e pensieri del gruppo Ultras”.

Abbiamo deciso, dopo moltissimo tempo, di fare in modo che alcune parti della nostra fanzine possano trovare spazio anche online su questa pagina. Ciò per cercare di creare argomenti di discussione su quello che accade nel mondo ultras, o per l’interesse specifico di quanto andiamo a raccontare, in modo da rendere la fanzine accessibile a tutti e diffondere meglio i pensieri del gruppo.

Ricordiamo che la fanzine, che resta e resterà sempre cartacea e di cui questo spazio è solo un supporto, è interamente autoprodotta, e se ti piace puoi averla ogni domenica in casa, lasciando un'offerta ai ragazzi dentro lo stadio per coprire le spese della stampa!

Inoltre, come sempre siamo sempre aperti a tutti: se vuoi darci nuovi spunti, dirci la tua opinione, vuoi scrivere qualcosa che pensi possa essere interessante, inerente il mondo ultras a Udine ma non solo, sai dove trovarci... Aiutaci a mantenere vivo questo strumento di libera controinformazione!

EDITORIALE NUMERO 10:

Nelle scorse settimane in molti avranno letto le notizie riguardanti i fatti avvenuti in curva Primavera a Torino e, più recentemente, in curva Sud a Brescia. In entrambi i casi, i tifosi avversari ospiti sono stati piazzati in mezzo alle tifoserie di casa. Almeno nel primo caso, le autorità convocate in conferenza stampa hanno chiaramente parlato di "esperimento sociale", salvo poi ritrattare e gridare alla fake news. Un esperimento sociale è uno strumento di ricerca in ambito psico-sociologico volto a testare la reazione di una persona o di un gruppo di persone, sottoposto a determinate situazioni o eventi, spesso insolite, impreviste e anche estreme. C'è dunque un esperimento in atto negli stadi (e palazzetti) italiani? Cominciamo col dire che questo accade già da tempo: sono anni ormai che si sperimentano sui tifosi e sugli ultras in particolare diverse forme di repressione, dispositivi di privazione della libertà poi successivamente introdotti anche in altri ambiti, dal DASPO senza un processo alla tessera del tifoso per schedare i singoli. Si utilizzano insomma i tifosi per verificare se una misura restrittiva possa essere allargata anche a manifestazioni che non siano sportive. Di fatto, gli stadi (e palazzetti) sono diventati laboratori di controllo sociale, luoghi in cui questi esperimenti sono sempre più frequenti! In seguito ai già citati fatti di Torino, sono stati emessi un centinaio di Daspo: ma cosa ci facevano insomma i sostenitori avversari nello stesso settore dei tifosi della squadra di casa? Nonostante le frettolose smentite, il sospetto è che si sia pensato di mescolare due tifoserie avversarie per vedere cosa sarebbe successo, magari trattando i tifosi ancora una volta come cavie. Il sospetto è quindi che si sia voluto raggiungere il fine ultimo di fare piazza pulita del tifo organizzato, dando fuoco alle polveri e poi strillando all'incendio. Non è certo normale che, al grido " le famiglie devono tornare allo stadio" - slogan sempreverde per giustificare ogni forma di repressione - chi dovrebbe garantire la sicurezza metta invece a repentaglio l'incolumità delle persone creando le condizioni ideali per generare tafferugli e poi approfitti dell'occasione per eliminare i "cattivi" dalle curve. Se questa fosse la verità sarebbe un fatto gravissimo, davvero preoccupante! Rischiare sulla pelle di persone inconsapevoli pur di raggiungere un obiettivo, stabilirebbe un precedente da tenere in considerazione, oltre a scatenare l'effetto esattamente opposto, allontanando per sempre la gente dalle curve. Si arriva a tanto pur di "riprogrammare" dei tifosi in meri fruitori di un servizio di intrattenimento. È questa la nuova strategia scelta per sradicare decennali esperienze di aggregazione, per cancellare la presenza popolare sugli spalti e far posto a spettatori muti e paganti, statuine in grado di pagare biglietti dai costi sempre più folli, di sottoporsi all'indice di gradimento delle società, sempre accondiscendenti davanti al caro biglietti, alle speculazioni finanziarie, agli scandali del grande business del calcio? Noi temiamo di sì ma non lasceremo i nostri gradoni prima di aver fatto luce sulle oscure manovre, la sospensione dei diritti, gli abusi e le mire speculative di chi vuole distruggere il nostro mondo e un'idea di calcio, appassionato, libero e ribelle che inevitabilmente - è bene che tutti sappiano - finirà con noi.

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