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L’Inter di Conte per la passerella scudetto: l’analisi sui nerazzurri

Inter, gruppo

L’Udinese affronterà l’ultima giornata di questa stagione a Milano contro l’Inter, contro una squadra che ha già vinto il campionato e domani pomeriggio alle 15 vivrà l’ebrezza di tornare ad alzare la coppa della serie A dopo più di...

Redazione

L’Udinese affronterà l’ultima giornata di questa stagione a Milano contro l’Inter, contro una squadra che ha già vinto il campionato e domani pomeriggio alle 15 vivrà l’ebrezza di tornare ad alzare la coppa della serie A dopo più di undici anni. E’ stata un’annata incredibile per gli uomini di Conte, che hanno ingranato soprattutto nel girone di ritorno dopo la delusione dell’eliminazione in Champions League maturata lo scorso dicembre. L’Inter ha fatto quel passo decisivo in più tanto richiesto dalla dirigenza e dai tifosi, arrivando a spodestare la Juve dopo nove anni di dominio incontrastato. Un trionfo annunciato e anche relativamente facile, contando il titolo arrivato con quattro turni d’anticipo, e come si sono via via arrese le avversarie. Quella che è mancata è stata sicuramente la Juve, mentre i nerazzurri hanno fatto quello step ulteriore in avanti che era mancato la scorsa stagione. Per quanto riguarda le altre nessuna è stata costante, forse solo il Milan all’andata. Ma dopo il derby di ritorno non c’è stata più partita per il tricolore. Dunque l’Inter arriverà a questa partita in modalità festaiola, con la gara programmata alle 15 proprio per dare modo di festeggiare e premiare i campioni d’Italia nel post-partita.

La chiave tattica

 Inter, gruppo

La vittoria del campionato è stata possibile per i ragazzi di Contegrazie al suo pragmatismo dato dal 3-5-2. I nerazzurri hanno stabilito vari record, come quello delle vittorie consecutive ad inizio girone di ritorno: ben undici, fino al pari imposto dal Napoli. L’ultima a fermarli? Proprio l’Udinese nella gara d’andata (0-0). Settimana scorsa è arrivata la prima sconfitta (3-2) dopo venti gare. Nel 3-5-2 punti di forza sono stati la difesa ermetica, praticamente impossibile da scalfire con Skriniar, De Vrij e Bastoni a protezione di un Handanovic non sempre impeccabile. Hakimi è stata la sorpresa sulla fascia, mentre sul versante opposto si sono alternati Young, Perisic fino a quel Darmian che ha regalato il titolo con due gol pesantissimi nelle ultime gare. Il centrocampo con Barella (forse quello che più si è migliorato), Brozovic e un Eriksen in versione regista. La coppia d’attacco, ovviamente, Lautaro Martinez-Lukaku, è stata la migliore del campionato.