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Il Gazzettino: Con Gotti la squadra ha trovato equilibrio

Due successi di fila, contro il Cagliari e il Lecce, per la prima volta in stagione fanno notizia, ma sono il nitido segnale che il vento comincia a soffiare alle spalle dell'Udinese, che ora occupano una posizione più consona al suo potenziale.

Redazione

Apertura de Il Gazzettino con il punto sull'Udinese di Gotti.

Le critiche e perplessità dei mesi scorsi, visti i risultati precedenti, ci stanno, ma va preso atto che con Luca Gotti la squadra non sarà potenzialmente in grado di ambire a tagliare il traguardo della qualificazione all'Europa League, ma ha tutte le carte in regola per fare meglio rispetto alla stagione scorsa come risultato finale (dodicesimo posto) e come qualità di gioco, già migliorata grazie soprattutto al lavoro dell'allenatore.

MERITI IN CAMPOA Lecce l'Udinese ha interpretato bene la gara, condizionata dal forte vento, opponendosi all'inizio ai tentativi dei leccesi per poi cercare il gol. È finita 1-0, risultato ampiamente meritato se non altro perché nel secondo tempo per almeno quaranta minuti si è giocato ad una porta sola, quella della formazione di Liverani, al di là che il gol sia scaturito negli ultimi minuti grazie alla magia di Rodrigo De Paul. Ma i bianconeri non hanno mai perso il controllo delle operazioni, perché hanno interpretato alla lettera il compito assegnato da Gotti e hanno saputo cambiare pelle tattica nel momento topico, passando a una difesa a 4 con l'arretramento di Stryger sulla linea dei tre centrali secondo uno schema non annunciato ma provato in allenamento.

LE MOSSE DEL MISTERGotti sembra aver individuato l'ossatura base, specie in difesa a centrocampo dove Mandragora, De Paul e Fofana hanno trovato finalmente posizione ed equilibrio, con un punto saldo (Okaka) in attacco. Con il gruppo che ha iniziato un percorso virtuoso, sarà assai difficile da parte del tecnico veneto modificare la formazione titolare, visto che i progressi compiuti sono legati al comportamento più che buono in taluni degli uomini da lui scelti dopo la dolorosa rinuncia di altri (Jajalo, Becao, Opoku...) e chi non gioca o ha poco spazio deve farsene al momento una ragione, deve continuare a sacrificarsi e a lavorare duramente, consapevole che prima o poi ci sarà posto per tutti. (...)

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