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L’ex Hazem Emam: “Udine sempre nel cuore”

Il fantasista egiziano, oggi allenatore, non ha dimenticato la sua breve esperienza in bianconero alla fine degli Anni Novanta: "Ho imparato tanto, ma sono arrivato troppo presto in Italia... A breve tornerò in Friuli per aggiornarmi sulla...

Castellini Barbara

Udinese "incantata" dalle Piramidi. Come abbiamo riportato ieri, la società bianconera ha presentato un'offerta ufficiale all'Al-Ahly per l'acquisto a titolo definitivo della giovane promessa Ramadan Sobhy, esterno sinistro offensivo classe '97 già nel giro della nazionale maggiore. In attesa di una risposta, abbiamo contattato (con la collaborazione di un collega arabo) un ex bianconero di origine egiziana: Hazem Emam. Il fantasista, ora allenatore, ha ripercorso alcuni momenti trascorsi in Friuli.

"Ricordo la prima amichevole disputata con la maglia dell'Udinese - racconta Emam -, avevo giocato molto bene, alla

cena dopo la gara Oliver Bierhoff venne da me e mi chiese di sedermi vicino a lui, ero felicissimo. Tutti i compagni mi vedevano come un giocatore di talento". Ma le premesse tanto positive non ritrovarono riscontro nelle gare ufficiali. "La mia prima partita fu con il Perugia - prosegue -. Ero seduto in panchina ed entrai nel secondo tempo. Ma dopo pochi minuti rimanemmo in dieci (espulso Rossitto, ndr) e mister Alberto Zaccheroni decise di sostituirmi. Piansi molto e molti compagni vennero da me. E' stato un giorno amarissimo per me. Ma grazie a Dio riuscii a riprendermi da quella drammatica situazione. La gara successiva era contro la Reggiana. Prima del fischio di inizio rimasi senza parole da ciò che fecero i tifosi allo stadio Friuli. Esposero uno striscione per me: "Le tue lacrime hanno più valore di 1000 gol Emam". Non me l'aspettavo, rimarrà per sempre uno dei migliori ricordi della mia vita. L'incontro terminò 1-1 e io entrai nella seconda frazione: all'88' passai il pallone a Poggi che segnò la rete del pareggio. Diventai un idolo quella settimana a Udine".

Emam conserva anche ricordi speciali di alcuni ex compagni e della società: "Amoroso mi insegnò a giocare alla playstation, giocavamo sempre (sorride, ndr). Thomas Helveg, invece, era uno dei pochi che parlava molto bene inglese, mi aiutò molto all'inizio. Per quanto riguarda il presidente Gianpaolo Pozzo posso dire che ama veramente molto il club. E' una brava persona, gli contesto solo una cosa: non avermi consentito di andare all'Udinese quando ricevetti un'offerta nel 1999".

Il tecnico egiziano rivolge anche un pensiero a mister Zaccheroni: "Non l'ho più incontrato dopo l'esperienza all'Udinese, ma lui ha sempre parlato bene di me nelle interviste. Ha dichiarato che se fossi arrivato con maggiore esperienza, avrei potuto diventare uno dei più grandi". E l'affetto per il Friuli è rimasto intatto: "Verrò presto a Udine. Ora sono diventato un allenatore e sono certo che potrei imparare molto dal club. Udine è sempre nel mio cuore. Sono stati i giorni migliori nel grande calcio... Forza Udinese sempre!".

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